Pet therapy: il potere curativo degli animali

La pet therapy, nota anche come zooterapia, consiste nel curare alcuni disturbi attraverso gli animali. O meglio, questi diventano gli assistenti di persone qualificate in questo ambito, al fine di interagire con le persone per migliorare il loro benessere fisico, emotivo, sociale e cognitivo.

La qualità della vita migliora e anche la guarigione risulta più rapida, non ha caso, proprio per i benefici di questa attività, gli animali sono spesso protagonisti di terapie che aiutano disabili, anziani, bambini e chiunque abbia patologie più o meno serie da risolvere o con cui convivere. Esploriamo i benefici di questa pratica ad oggi molto utilizzata.

Cos’è la pet therapy

Il termine è stato inventato negli anni Sessanta da Boris Mayer Levinson, uno psichiatra che per la prima volta fece riferimento agli animali – specialmente d’affezione – come “strumento” per curare specifiche patologie.

In Italia la terapia si divide in tre categorie diverse:

  • IAA: attività assistita con gli animali,
  • EAA: educazione assistita con gli animali,
  • TAA: terapia assistita con gli animali.

Il trattamento può essere applicato in vari contesti, come ospedali, scuole, strutture di riabilitazione e anche nell’intimità della propria casa. Quella che viene effettuata con le persone anziane è la più diffusa ed è stato dimostrato che rappresenta non solo una fonte di benessere psicologico ma anche un modo per fare esercizio fisico: giocare con gli animali e prendersene cura contribuisce al movimento, fondamentale per gli ospiti di queste strutture.

Anche nelle scuole è molto diffusa per quanto riguarda i bambini con disabilità intellettive e psicomotorie ma anche disturbi del linguaggio e dell’apprendimento, autistici e ipovedenti, infatti stimola la comunicazione e aumenta l’autostima.

In generale, la pet therapy è efficace per coloro che soffrono di disturbi dell’umore e del comportamento o che presentano sintomi di ansia, depressione e altre malattie croniche.

I benefici della pet therapy

Ci sono diversi benefici correlati alla pet therapy, in cui gli animali coinvolti sono generalmente i cani ma alle volte, vengono usati gatti, conigli, cavalli e altri: l’essenziale è che siano addestrati e valutati con attenzione per garantire la sicurezza e il benessere di chi è coinvolto.

Durante le varie attività, gli animali vengono introdotti in un ambiente controllato e interagiscono con gli ospiti in diverse modalità: carezze, giochi, semplice compagnia, esercizi di addestramento.

Gli animali scelti devono avere un temperamento docile e gentile, nonché una buona capacità di socializzare. Solitamente, i cani scelti per la pet therapy sono: labrador, golden retriever, pastore tedesco, cavalier king charles spaniel, terranova, carlino, bulldog francese, shih tzu, bovaro del bernese, pastore scozzese e bobtail.

I benefici sono numerosi, specialmente se parliamo di cani, infatti abbiamo:

  • Riduzione dello stress, 
  • Miglioramento dell’umore,
  • Aumento della motivazione,
  • Promozione della socializzazione,
  • Guarigione rapida,
  • Incoraggiamento all’esercizio fisico,
  • Interruzione dell’isolamento sociale.

Anche i gatti apportano vari benefici inseriti in un percorso terapeutico. Questa modalità è meno diffusa ma comunque molto buona e le razze predilette sono: siberiano, siamese, scottish, europeo, certosino e persiano. Anche qui le interazioni comprendono gioco, carezze o anche semplice compagnia. La presenza di un gatto crea un ambiente confortevole e rilassante, inoltre l’animale è in grado di creare conforto emotivo e aiuta i pazienti a sentirsi meno soli.

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