L’attività fisica combatte la depressione, ora è certo. Lo rivela un nuovo studio realizzato in Gran Bretagna, presso il Southwestern Medical Center, in cui si dimostra come la principale risorsa contro la depressione possono essere…due scarpe da ginnastica. Nello studio, che ha coinvolto oltre 11 mila persone in 3 anni, i volontari sono stati divisi in due gruppi: ad uno veniva prescritta dell’attività fisica regolare, all’altro no. Alla fine dello studio è stato dimostrato come l’attività fisica, qualsiasi essa sia, ha corrisposto ad una percentuale inferiore di casi di depressione.
Non è solo una terapia, ma l’esercizio fisico aiuta anche a prevenire la depressione. I ricercatori hanno infatti dimostrato che un adulto che fa attività 3 volte a settimana ha il 19% di possibilità in meno di ammalarsi di depressione di uno che rimane sempre sul divano. I motivi per cui questo avviene però restano ancora un mistero anche per gli scienziati stessi. Una delle ipotesi più probabili riguarda la possibilità che essere impegnati in un’attività che richiede una certa attenzione, come appunto può essere l’attività fisica, può far distrarre per diverse ore a settimana dalle fonti di stress che causano poi lo stato depressivo. Il meccanismo sarebbe simile a quello di una dieta regolare o dell’esposizione al sole.
Secondo il dott. Trivedi che ha condotto lo studio, è possibile paragonare l’attività fisica ad un vero e proprio farmaco antidepressivo. Dagli studi sugli animali risulta infatti evidente che ci sia un collegamento con la neurogenesi, cioè la crescita di nuovi neuroni nel cervello. Secondo questa teoria, i neuroni che sono prodotti nell’ippocampo, un’area del cervello, sarebbero sottoprodotti nelle persone depresse perché l’ippocampo si rimpicciolisce. Al contrario nelle persone attive l’ippocampo può dilatarsi, producendo più neuroni. Ma la spiegazione non è tutta qui. Sarebbe proprio l’esercizio fisico, e non solo la dimensione dell’ippocampo, ad innescare una maggior produzione di neuroni grazie all’aumento della produzione delle endorfine, ormoni del piacere che combattono proprio lo stress.
Si è concentrato su questa teoria anche un gruppo di ricercatori svedesi che hanno pubblicato sulla rivista scientifica Cell un’altra teoria interessante. Secondo loro l’esercizio fisico provoca cambiamenti nei muscoli. Questi cambiamenti aiutano a purificare il sangue che elimina una sostanza che può danneggiare il cervello, una proteina chiamata PGC-1A1. I ricercatori svedesi l’hanno rilevata nei test sugli animali ed hanno capito che però non bisogna esagerare con l’attività fisica perché portando lo sforzo all’estremo questa proteina, anziché essere eliminata, viene prodotta in quantità ancora maggiori. Ed anche se non è direttamente collegata con la depressione, può comunque danneggiare il cervello.
Quello che probabilmente gli scienziati vogliono farci capire con i loro studi è semplicemente che, qualsiasi sia il meccanismo di questa misteriosa macchina umana che è il cervello, fare esercizio fisico può aiutarci ad evitare la depressione o, per chi ne è affetto, almeno ad alleviarla.
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