Può capitare, e capita più spesso di quanto pensiate, che mentre siete a letto con vostra moglie, vostro figlio entri in camera e vi sorprenda in atteggiamenti poco adatti alla sua età. Sicuramente lui non capirà cosa state facendo, può darsi che lo prenda come un gioco, oppure pensa che state facendo violenza su sua madre. È impossibile affermare cosa può scattare nella mente di un bambino quando sorprende i genitori a letto, ma se dovesse capitare, come bisognerebbe comportarsi?
La reazione immediata da parte dei genitori è quasi sempre quella di rimanere immobili, congelati, seguita subito dopo da una corsa verso il figlio che può anche spaventarlo. Il bambino si può quasi sentire aggredito, e siccome questo può trasformarsi in un vero e proprio trauma infantile, è il caso di pensarci bene prima di agire. Non agite d’istinto, ma attenetevi a queste regole di buon senso consigliate da Mary Mattis, autrice del libro Sex and the Single Parent.
Reazioni di fronte ad un bambino piccolo
Un bambino molto piccolo, diciamo di 3-5 anni, non capisce assolutamente cosa stavate facendo. Per prima cosa, anche se l’istinto vi dice il contrario, non arrabbiatevi. Non rimproveratelo perché si è alzato dal letto, quando pensavate che stesse dormendo, o per il fatto che è entrato in stanza senza bussare. Piuttosto ditegli con calma e fermezza di lasciare la stanza. Urlargli contro lo spaventerà e traumatizzerà di più, lasciandogli il ricordo in maniera ancora più indelebile stampato nella mente. Se il bambino non vuole lasciare la stanza, accompagnatelo voi, gentilmente, nella sua stanza. Ovviamente prima mettetevi qualcosa addosso!
Quando gli parlate, rassicuratelo. Mentre lo accompagnate a letto, o quando è già sotto le coperte, parlategli dolcemente, spiegando che nessuno si stava facendo male e che è tutto ok. Magari spiegategli che stavate facendo un gioco e che è normale tra gli adulti avere a volte atteggiamenti simili.
Reazioni di fronte ad un bambino più grande
Quando il bambino che vi sorprende a letto è un po’ più grandicello, diciamo in età scolare, è più probabile che capisca quello che stavate facendo. Sicuramente, a meno che non sia già adolescente, non capirà in pieno il concetto di sesso, non ne comprenderà tutti i meccanismi, ma avrà più o meno l’idea di quello che ha visto. In questo caso vale ciò che abbiamo spiegato sopra, ovvero non urlategli contro ma invitatelo a lasciare la stanza, solo che stavolta vi toccherà dare una spiegazione più razionale dell’accaduto. Dopo i 7-8 anni circa i bambini cominciano a fare molte domande, siate pronti a rispondere e a fornire risposte che loro possano comprendere. Potete anche usare una terminologia corretta ma scientifica (es. pene, vagina, non termini più scurrili), ma non andate oltre le domande, non fornitegli troppe informazioni per non confonderlo ulteriormente.
Non tentate di nascondere o di negare tutto perché i bambini possono formarsi l’idea che il sesso è qualcosa di sporco, da nascondere, e potrebbero crescere con qualche complesso mentale, oppure immaginare che il loro padre fa qualcosa di sbagliato. Per questo motivo è anche importante non mostrare imbarazzo o vergogna, non chiedete scusa, bisogna far passare il messaggio che il sesso è qualcosa di normale, anche se gli va fatto capire che è una cosa che solo gli adulti possono fare.
In tutto questo dialogo può anche essere d’aiuto la vostra compagna che deve seguire la vostra stessa linea nella spiegazione al bambino. E in seguito prendete le precauzioni per fare in modo che ciò non accada più, come per esempio chiudere la porta a chiave.
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