L’aspetto più difficile di una dieta non è cucinare sano o fare attività fisica, ma resistere alle tentazioni. Gli americani chiamano questo fenomeno “emotional eating”, è quella voracità che viene quando ci sentiamo soli o cerchiamo conforto nel cibo in seguito ad una giornata negativa. La capacità di gestire le situazioni difficili non è innata, va appresa. Ciò che invece è innato è la voglia di tuffarsi nel cibo che, nella maggior parte dei casi, è junk food: cibo spazzatura.
Fortunatamente oggi psicologi e dietologi hanno unito le loro forze ed hanno stabilito diverse strategie per combattere questo fenomeno. Hanno ideato alcuni passaggi che fanno bene a tutti che vanno dalle tecniche di rilassamento al cambio di abitudini, che possono aiutare chiunque, dai più forti ai più fragili, a resistere alle tentazioni durante una dieta.
Controllare l’emotional eating
Alcuni dei consigli principali che gli specialisti indicano sono tenere un diario alimentare nel quale segnare i principali motivi scatenanti dell’emotional eating; coltivare il benessere mentale attraverso tecniche di yoga o altre discipline simili; cercare aiuto o, al contrario, impegnarsi ad aiutare gli altri per tenere occupata la mente e magari migliorare anche la vostra autostima.
Tutte queste strategie richiedono tempo ed in molti casi c’è bisogno di qualcosa che non è immediatamente disponibile. Non sempre infatti si può uscire a fare una passeggiata o telefonare ad un amico con il quale sfogarsi. Per questo di seguito vi proponiamo tre tecniche immediate e facilmente attuabili da tutti per farsi passare la voglia di gettarsi su un pacco di patatine.
Riprendere il contatto con la realtà
Non appena vi viene in mente di razziare il vostro frigorifero, la prima cosa da fare è stendersi per terra. L’Emotional Eating, dicono gli psicologi, avviene perché si perde il contatto con il terreno sotto i piedi. Mantenersi invece ben saldi a terra ci aiuta a cambiare la prospettiva e a prendere le decisioni giuste. Nella maggior parte dei casi questi attacchi ci vengono in seguito ad una “tempesta” che avviene nella nostra mente, fatta di pensieri, ipotesi degli scenari peggiori, proiezioni ed interpretazioni, affrettate e sbagliate, della realtà. Questa “tempesta” ci fa sentire impotenti, sopraffatti, ed il cibo spazzatura ci viene incontro per consolarci. Nel momento di stress dunque, buttatevi a terra e costringetevi a starci. Come avviene con le tempeste vere, anche questa passerà e voi sarete al sicuro. Per tenervi ben incollati a terra, provate queste tecniche:
- prendere un paio di respiri profondi (contare fino a 10 aiuta);
- se state litigando con qualcun altro, chiedere una pausa di un paio di minuti;
- ricordare dove vi trovate, date un’occhiata in giro cercando di notare alcuni dettagli che vi sono sempre sfuggiti;
- notare le sensazioni fisiche che si provano (ad es. agitazione dello stomaco, contrazione della mascella e simili).
Passato questo primo momento di pausa, cercate di riprendere il contatto con la realtà. Prendete il problema che ha causato tutto e analizzatelo. Siete nel panico perché non perdete abbastanza peso? Rendetevi conto che non si dimagrisce in un giorno; qualcuno vi ha infastidito con qualche frase fuori luogo? Pensate che se vi arrabbiate gliela date vinta, state facendo il suo gioco. E così via.
Infine cercate di guardare le cose in prospettiva. I problemi che si affrontano tutti i giorni sono più facili da risolvere di quelli a lungo termine. Per esempio se vi siete prefissati di perdere 20 kg, non è che potete perderli in un giorno, guardare all’obiettivo non aiuta, ma se cercate di controllarvi su quello che mangiate in quel giorno, la cosa cambia. In pochi minuti, se applicherete i nostri consigli, il problema dell’emotional eating potrebbe essere risolto.
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