Essere a dieta oggi è una moda, tutti vogliamo rientrare nel cosiddetto peso forma e l’obiettivo è raggiungere il BMI ideale. Quando si è fortemente in sovrappeso è una scelta corretta, a volte però si esagera. Può capitare di iniziare una dieta troppo drastica, o peggio di non averne affatto bisogno. Per questo motivo è sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare una dieta. Se però siete sotto qualche tipo di regime dietetico e cominciate ad avvertire qualche tipo di disturbo, è arrivato il momento di abbandonarlo. È sbagliato affermare che ci sia un solo motivo, ma a nostro parere ce ne sono almeno 5 di buone ragioni per interrompere una dieta.
Dieta uguale stress
Motivo numero 1: la dieta produce cortisolo. Numerose ricerche hanno dimostrato che essere a dieta spinge il corpo a produrre cortisolo che è l’ormone dello stress. La glicemia bassa, risultato immediato che appare quando non si mangia abbastanza, invia segnali al corpo di una carestia. Il nostro corpo si è evoluto in migliaia di anni, mentre il benessere derivante dall’andare al supermercato e comprare quello che vogliamo è qualcosa di relativamente nuovo per il nostro fisico. Per questo motivo il corpo ha un sistema di autodifesa, evolutosi durante migliaia di anni di carestie, che in caso di minor introito calorico invia un segnale che mette tutto il sistema sulla difensiva, rallentando il metabolismo e di fatto, bloccando persino la perdita di peso. Tutto questo provoca sensazioni di stress che possono sfociare in altri disagi e persino malattie.
Motivo numero 2: il cortisolo spinge a mangiare di più. Questo ormone viene prodotto perché il corpo si prepara a combattere per la sopravvivenza. In questo caso invia al cervello un segnale di necessità di zuccheri, grassi ed altri cibi fortemente energetici. Questo meccanismo ci porta a voler mangiare di più e a buttarci maggiormente sul cibo spazzatura perché dà una sensazione di benessere al cervello.
Motivo numero 3: si immagazzina grasso. Come detto prima, il cortisolo provoca un rallentamento del metabolismo che, di conseguenza, aumenta l’accumulo di grasso per far fronte ai periodi di carestia. Per questo ogni volta che si mangia una quantità di cibo appena superiore a quella che serve per la sopravvivenza, questo surplus si accumula in riserve di grasso.
Motivo numero 4: perdita della massa muscolare. Quando il corpo è in emergenza, si rompono le proteine che immagazzinano i nutrienti nei muscoli, e li trasformano in grasso. Una minore massa muscolare ci rende anche meno sensibili all’insulina che a sua volta processa la glicemia. Il pancreas lavora di più per processare il glucosio, e questo comporta altro stress per il corpo. A lungo termine si rischia anche di contrarre il diabete.
Motivo numero 5: il metabolismo rallenta. Il corpo diventa come un computer che entra in modalità risparmio energetico. Il tasso metabolico a riposo si riduce fino al 20% e, di fatto, il risultato è che anziché perdere peso, lo guadagnamo.
La soluzione
Ma come evitare che accada tutto ciò? Secondo i nutrizionisti la strategia migliore è effettuare piccoli pasti ogni 3 ore, alternando cioè i pasti principali a snack sani durante la giornata; consumare pasti che non facciano sentire completamente sazi, ma sufficienti a durare almeno 3 ore; consumare pasti che abbiano il 50% di frutta e/o verdura, il 25% di proteine magre e il 25% di cereali integrali; e infine fare spuntini a basso indice glicemico dalle 50 alle 150 calorie massime. Questa strategia eviterà la produzione di cortisolo e vi farà sentire meglio.
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